Cosa c’è dietro al corona virus?
E se il coronavirus fosse solo una gigantesca operazione di marketing?
E se il corona virus un complotto dei poteri forti?
Chi ci guadagna se stiamo tutti a casa in quarantena?
Chi trae vantaggio dal panico collettivo?
Quale cospirazione c’è dietro?
Coronavirus powered by
la lobby delle app che ti portano il cibo a casa
l’associazione del commercio elettronico feat. i corrieri espresso riuniti
le industrie di mascherine riunite
il cartello dei produttori di liquidi disinfettanti per le mani
le aziende che sviluppano software per lo smart working
i produttori di serie tv infinite
i virologi scontrosi che vogliono avere sempre ragione
gli scienziati che hanno già il vaccino e stanno aspettando per metterlo sul mercato
la portinaia che non vuole tu scenda le scale quando le ha appena fattei comitati di maestre che vogliono scuole chiuse, bambini a casa e vacanze extrai cinesi, tutti, indistintamente
la lega giornalisti e giornalai uniti per vendere più copie
gli enti che non possono permettersi di pagare la pensione a tutti
la lobby dei supermercati che avevano finito le offerte civetta
i venditori di penne lisce che vogliono il massimo spazi a scaffale
quelli di Codogno che nessuno si era mai cagato prima
i meridionali che è una vita che aspettavano di scrivere non si affitta ai settentrionali
quelli che sperano che almeno a giugno non piova durante salone e fuorisalone
tutti gli altri Paesi in cerca di una scusa per chiudere le frontiere agli italiani
i comitati di mamme per farci lavare le mani ogni volta che tocchiamo qualcosa o qualcuno
gli influencer per ottenere un master in virologia presso l’Università della vita
i rettiliani per prepararci ad adorare le loro sacre scopre che sanno in piedi da sole
i cantanti squalificati da Sanremo per farci concentrare su un altro argomento
gli asociali per sterminare l’umanità e ricostruirne una a loro immagine e somiglianza
le commesse dei centri commerciali per farsi finalmente un weekend a casa
le baby sitter per pagarsi le vacanze con 2 settimane di bambini a casa da scuola
gli operatori dei pronto soccorso per far sparire i codici bianchi
la lega delle nonne unite contro la movida
chi lavora in palestra per vendicarsi di quelli che hanno chiesto “siete aperti a Natale?”
gli americani (ci sono sempre loro dietro a tutto)
Un fake news è una fake news.
Anche se la leggi su internet.
Anche se la condividono in tanti.
Anche se la dice uno che sembra tanto una brava persona.
Anche se la dietrologia è uno sport completo.
Anche se i politici la rilanciano.
Anche se una teoria del complotto è la spiegazione più semplice.
Anche se al bar la sostengono tutti.
Anche se pensare che dietro ci siano dei cattivi ci fa sentire più buoni.
Anche se lo dice tuo cugino.
Anche se dare la colpa a qualcuno è sempre confortante.
Anche se fare di tutta l’erba un fascio è tanto facile.
Anche se verificare le fonti è più complicato di condividere di getto.
Anche se a furia di ripeterla sembra vera.
Anche se non è sempre facile distinguerla da una notizia vera.
Anche se a volte sembra più verosimile di una notizia vera.
Anche se le versioni ufficiali non sempre concordano.
Anche se l’attualità spesso supera la fantasia.
Anche se incolpare gli altri ci fa sentire meno responsabili.
Anche una cospirazione è una spiegazione.
Anche se un titolo urlato attira più attenzione di una riflessione misurata.
Anche se l’umanità è capace di tutto.
Anche se talvolta è il modo più veloce di spiegare la realtà.
Anche se i complottisti pensano di avere sempre ragione.
Anche se nessuno la smentisce.
Anche se spiegherebbe tutto.
Anche se è trend topic.
Anche se le autorità prima dicono una cosa poi il contrario.
Anche se le notizie vere sono poco incoraggianti.
Anche se non ci sono spiegazioni più convincenti.
Campagna per la prevenzione di fake news e dietrologie nei giorni del Coronavirus.
Copywriter: Luca Bartoli, Milano
Art director: Andrea Sanapo, Roma
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ma previene il proliferare di fake news intorno a te.